Nuovo panorama fiscale: una guida alla riforma

 

 

Riforma fiscale in arrivo: la riduzione degli scaglioni dell’Irpef è la prima mossa prevista dal Governo

 

Ci sarà una riforma fiscale nel 2023

Il Governo sta lavorando alla riforma del sistema fiscale italiano, con l’obiettivo di ridurre le aliquote dell’Irpef da quattro a tre.

Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha dichiarato che si sta attualmente lavorando con la Ragioneria dello Stato per ridurre il numero delle detrazioni e delle deduzioni fiscali esistenti, note come “tax expenditures”, in modo da ottenere le risorse necessarie per calibrare meglio le aliquote.
Secondo Leo, esistono circa 600 tax expenditures che potrebbero coprire manovre fino a 156 miliardi di euro.

Le dichiarazioni sono state fatte a margine del convegno dell’Ordine dei commercialisti di Milano e rappresentano una conferma delle intenzioni del Governo di una riforma fiscale attraverso una riduzione delle aliquote dell’Irpef, per arrivare alla famosa flat tax.
La presentazione in Consiglio dei ministri della legge delega sulla riforma del fisco rappresenterebbe la prima tappa di questo processo.

Quattro scaglioni per le aliquote Irpef

La legge di Bilancio 2022 ha modificato le aliquote dell’Irpef, che sono entrate in vigore nel corso dell’anno. Di seguito, è riportata una tabella riepilogativa delle nuove aliquote.

Reddito imponibile Aliquota Imposta dovuta
Fino ai 15 mila euro 23% 23% sull’intero importo (3.450 euro)
Dai 15,001 fino ai 28 mila euro 25% 3.450 euro più 25% sul reddito che supera i 15 mila euro
Dai 28,001 fino ai 50 mila euro 35% 6.700 euro più 35% sul reddito che supera i 28 mila euro
Oltre i 50,001 43% 14.400 euro più 43% sul reddito che supera i 50 mila euro

A breve, i quattro attuali scaglioni delle aliquote dell’Irpef, descritti sopra, dovrebbero essere sostituiti da tre nuovi scaglioni.

 

Riforma fiscale 2023

Riforma fiscale: chi ci guadagna e le altre misure

Il Governo sta valutando l’opzione di unificare la seconda e la terza aliquota dell’Irpef, che attualmente sono rispettivamente del 25% e del 35%, in una nuova fascia con una percentuale di prelievo pari al 27% o al 28%.

Questo significa che coloro che guadagnano tra i 15.000 e i 28.000 euro andrebbero a pagare il 2% in più di tasse e percepirebbero uno stipendio netto inferiore. Al contrario, coloro che hanno un reddito imponibile compreso tra i 28.000 e i 50.000 euro beneficerebbero di questa misura.

Tuttavia, il governo non si limiterebbe alla revisione degli scaglioni dell’Irpef, ma anche alla revisione dei processi che costituiscono il cuore del sistema fiscale: quello dichiarativo, di accertamento, di riscossione e del contenzioso tributario.

Ecco il percorso per la semplificazione

Sia la modulistica che il calendario e il meccanismo dei versamenti verranno semplificati, insieme alle modalità di controllo tramite un concordato preventivo biennale. Secondo Maurizio Leo, il sistema fiscale italiano è fermo all’ultima riforma significativa degli anni ’70 ed è stato solo ritoccato negli anni successivi, fino all’ultima legge di bilancio.

Pertanto, è necessario un cambiamento deciso. Il percorso di riforma fiscale scelto sarà quello della semplificazione, il che potrebbe portare a una riduzione del numero di aliquote, passando da tre a due e infine a una, fino a raggiungere l’obiettivo della tanto dibattuta flat tax.

Alcune considerazioni

Dal punto di vista economico, la semplificazione del sistema fiscale e la riduzione delle aliquote dell’Irpef possono avere effetti positivi sulla crescita economica e sulle attività produttive. Una semplificazione del sistema fiscale può ridurre il costo delle attività amministrative e burocratiche, aumentare la trasparenza e ridurre la corruzione, migliorando così l’ambiente per le imprese e stimolando la creazione di nuovi posti di lavoro.

Tuttavia, la riduzione delle aliquote dell’Irpef potrebbe avere un impatto negativo sul bilancio dello Stato, a meno che non venga compensata da un aumento delle entrate fiscali da altre fonti, come la riduzione delle detrazioni e delle deduzioni fiscali esistenti. Inoltre, la riduzione delle aliquote dell’Irpef potrebbe beneficiare solo le fasce di reddito medio-alte, a scapito di quelle a reddito più basso.

Quindi, se la riforma fiscale sarà efficace nel semplificare il sistema fiscale e nello stimolare la crescita economica, potrebbe avere effetti positivi sulla popolazione italiana e sull’economia del paese. Tuttavia, è importante considerare come verranno compensati i costi della riduzione delle aliquote dell’Irpef e come verranno affrontati gli eventuali effetti negativi sulla distribuzione del reddito.

 

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Red.