Cessione del quinto dello stipendio o richiesta di un prestito. Una breve guida per aiutarvi a decidere.

Cessione del quinto o prestito: cosa scegliere?

 

 

Per scegliere se chiedere un prestito personale o preferire la cessione del quinto dello stipendio è bene approfondire costi e condizioni.

Nel caso occorra liquidità immediata o una certa somma di denaro a causa di un’improvvisa spesa extra, il prestito personale e la cessione del quinto sono le modalità di finanziamento più utilizzate in Italia. Queste due richieste possono essere poste ad una banca, un ufficio finanziario o tramite il supporto di un mediatore creditizio autorizzato.

Nonostante per legge siano disciplinati diversamente, sono entrambi prestiti senza vincoli di destinazione, ovvero non è necessario e obbligatorio dichiarare le ragioni per cui si richiede il finanziamento, sebbene per alcuni prestiti si faccia eccezione. Perciò, scegliere se chiedere la cessione del quinto oppure un prestito personale non dipende tanto da come verrà utilizzata la somma di denaro ottenuta, quanto piuttosto quale delle due forme creditizie corrisponde maggiormente alle esigenze dell’utente. Ed è una scelta da prendere in modo casuale, poiché una decisione oculata potrebbe evitare problemi a lungo termine.

Quando conviene richiedere la cessione del quinto

La cessione del quinto è la forma di finanziamento più adatta e consigliata per chi ha una storia creditizia alle spalle segnata da ritardi nei pagamenti e se si desidera un piano di rimborso diluito nel tempo, anche fino a dieci anni. È una tipologia di credito che possono richiedere i lavoratori pubblici e privati, ovviamente solo se con contratto a tempo indeterminato, o i pensionati.

Grazie alla garanzia della busta paga si potrà richiedere la cessione del quinto dello stipendio: un vantaggio non da poco che consente di evitare il rischio di saltare qualche rata e, dato che i datori di lavoro o gli enti pensionistici fungono da garanti, non c’è bisogno di ulteriori garanzie a sostegno del prestito.

Spesso, a causa di una segnalazione al Crif o alla Centrale Rischi, di un disguido bancario o a causa di un protesto, è praticamente impossibile ottenere un prestito personale. Quando invece viene richiesta una cessione del quinto, la storia creditizia del richiedente non viene considerata, in quanto la rata di rimborso del prestito viene direttamente trattenuta dalla busta paga o dalla pensione.

Con questa formula di finanziamento, la rata non potrà mai superare il 20% dello stipendio o della pensione, calcolato sull’importo netto percepiti mensilmente, ed è richiesto di stipulare una polizza assicurativa sulla vita e rischio impiego.

Si rivela una soluzione ottimale, inoltre, se si hanno già altri debiti in corso in quanto è possibile procedere con il consolidamento, ovvero si può ricorre ad un prestito delega o cessione del doppio quinto, che consiste nella possibilità di unire in un’unica rata l’ammontare di tutti i finanziamenti già esistenti a fronte di un piano di rimborso più sostenibile e prolungato nel tempo: in tal caso verrà ritirata una somma mensile che non supererà mai i 2/5 dello stipendio o della pensione.

Inoltre, se si necessita di ulteriore liquidità, è possibile rinegoziare il prestito estinguendolo a favore di uno nuovo, ma solamente se il precedente è già stato rimborsato almeno del 40%.

La cessione del quinto, quindi, si rivela una scelta vantaggiosa per chiunque abbia un posto fisso che garantisca una busta paga adeguata, sebbene non sia accessibile per i dipendenti di aziende piccole, in quanto, per legge, si può ottenere se alle dipendenze di un’azienda con almeno 16 dipendenti. Ugualmente, per i neoassunti è difficile da ottenere, se non impossibile, e può risultare una soluzione abbastanza rischiosa: si suggerisce perciò di optare per un prestito personale. Va inoltre aggiunto che non è possibile richiedere l’anticipo del TFR in busta paga in quanto la stipula richiede un contratto di lavoro attivo per tutta la durata del prestito.

Importante è cercare di conoscere i tassi di interessi medi che consenturanno poi di avere un’idea del costo medio del finanziamento in questione: la Banca d’Italia li pubblica ogni trimestre.

Quando è meglio chiedere un prestito personale

Il prestito personale è sicuramente più vantaggioso se si è alla ricerca di un finanziamento flessibile e se la somma di cui si deve fare richiesta non è particolarmente elevata. Il costo complessivo è più basso rispetto a quello che si deve affrontare con la cessione del quinto e può venire chiesto per far fronte a qualsiasi necessità familiare, come l’acquisto di un’auto, la ristrutturazione della casa, un viaggio o l’arrivo di un figlio.

Se il prestito è finalizzato ad una determinata necessità, si suggerisce di stipulare un credito a consumo, in quanto consente di ottenere un tasso di interesse particolarmente vantaggioso, cosa che assicurerà condizioni favorevoli in tempi relativamente brevi.

Il prestito personale è alla portata di varie categorie di lavoratori ed è una forma di finanziamento vantaggiosa per esempio per liberi professionisti, imprenditori, lavoratori part-time ed autonomi. La rata può variare in base all’ammontare della somma richiesta e dalla durata del finanziamento: più lungo sarà il periodo di rimborso scelto più basso sarà l’importo mensile da restituire.

Per ottenerlo senza troppe difficoltà è importante avere un passato privo di pagamenti in sospeso e soprattutto non essere segnalati al Crif. Inoltre, a fronte della stipula di un prestito personale, potrebbe essere necessaria la firma di un garante o di una specifica fideiussione, specialmente nel caso di assicurazioni reddituali insufficienti.

Rimane comunque una scelta vantaggiosa in quanto non richiede, a differenza della cessione del quinto, nessun tipo di polizza assicurativa e permette di ricevere una somma abbastanza cospicua. Con entrambe le modalità di finanziamento è importante tener conto dei tassi di interesse, in particolare del TAEG, Tasso Annuo Effettivo Globale. Per conoscere l’effettivo costo del prestito si suggerisce di richiedere il modulo europeo IEBCC, meglio conosciuto anche come SECCI dove viene riportato il TAEG insieme al tasso di interesse.

Nel valutare se richiedere un prestito personale o la cessione del quinto dello stipendio è bene cercare di conoscere i costi di accensione della pratica, leggere attentamente le condizioni contrattuali proposte per valutare l’opzione più adatta alla situazione personale.